Breve nota sul concetto di fenomenologia
Prima di parlare della teoria di E. Stein sulla struttura della persona umana bisogna parlare del metodo e parlare di HUSSERL ideatore della FENOMENOLOGIA TRASCENDENTALE. Husserl è il maestro di E Stein. Stein è cattolica e morì martire ad Auschwitz, mentre Husserl è cristiano evangelico. Stein è stata anche santificata con il nome di santa Teresa benedetta della croce.
IL METODO FENOMENOLOGICO.
HUSSERL è un matematico tedesco, nel 1891 pubblica un’opera che si intitola “FILOSOFIA DELL’ARITMETICA”. Ma nella formazione di Husserl c’è anche FRANZ BRENTANO che lo indirizza negli studi della psicologia. Da Brentano apprende il concetto dell’INTENZIONALITÀ. Brentano che è un sacerdote cattolico che si è formato presso la scolastica da cui apprende il concetto di intenzionalità.
Il concetto si intenzionalità è la traduzione nel concetto moderno di intentio che è il tendere del pensiero verso il suo oggetto e si trova nel concetto di una cosa. Il concetto di una cosa è il tendere del pensiero verso il suo oggetto.
Husserl scrive quest’opera, nel 1891, La filosofia dell’aritmetica e nel 1900 scrive Le ricerche logiche. Stein leggerà il secondo volume delle ricerche logiche di Husserl e si presenterà a Husserl chiedendogli di entrare nel suo corso dicendogli che aveva studiato questo volume e con molto piacere Husserl le permette di far parte del suo corso ce la introdurrà nello studio della fenomenologia.
Il concetto di fenomenologia
Non è la prima volta che incontriamo questo termine, l’abbiamo visto con Hegel con la “Fenomenologia dello Spirito”. Il fenomeno lo incontriamo in Schopenhauer, in Kant ma con Husserl questo termine ha un significato diverso.
Che cosa è la fenomenologia?
Guardate, mi metto gli occhiali leggo e percepisco e vedo quello che c’è scritto.
Mentre sto parlando con voi mi ricordo di uno spettacolo che ho visto ieri per televisione.
Sento delle voci, forse sono voci di qualcuno, esco fuori, mi avvio per andare verso la segreteria e vedo un sacerdote e dico “ciao don Nicola!” ma in realtà non è don Nicola, mi sono sbagliato e un altro sacerdote.
E torno qua e scrivo questa equazione alla lavagna 2+2=4. Questa è un’evidenza razionale.
Tutti questi sono fenomeni: la percezione, ricordo, l’aver immaginato che ad una voce corrisponde una persona, l’evidenza razionale. Tutti questi sono fenomeni, oggetto di studio della fenomenologia, cioè la fenomenologia è la loghia del fenomeno, la scienza che studia il fenomeno, ciò che si da alla coscienza.
Nel fenomeno c’è un DATO e una DATITÀ, uno modo di darsi e un contenuto del modo di darsi. Io dico sto ascoltando il do centrale del pianoforte che mi si dà nella percezione della persona. Io posso ricordarmi del do centrale del pianoforte senza ascoltarlo, è un altro modo in cui mi si dà questo do centrale. Posso essere rimandato ad un ricordo felice da questo do centrale, da questo sentire mi si dà un ricordo.
In tutti questi modi mi si da sempre la stessa essenza, eidos, per cui ho percepito il do del pianoforte, ho fantasticato il do del pianoforte ho ricordato il do del pianoforte, ma sempre do del pianoforte era, sempre quel suono era.
La fenomenologia, dunque, studia le essenze che sono universali che si danno in determinati vissuti e sono il ricordo, il percepire, il fantasticare, il pensare, il calcolare.
Oggetto della fenomenologia è lo studio delle essenze, ecco perché HUSSERL presenta la filosofia come fenomenologia, come una scienza rigorosa. La filosofia è la fenomenologia e la fenomenologia e filosofia. La filosofia è una scienza rigorosa che viene prima di tutte le scienze e non può partire dai risultati di nessun’altra scienza ma viene prima di tutte le scienze perché:
- non solo Husserl la vede come la dottrina sulla quale si fondano le altre scienze,
- ma perché la fenomenologia assume nei confronti del suo oggetto di indagine un atteggiamento diverso dall’atteggiamento naturale.
Qual è l’atteggiamento naturale? È l’atteggiamento che ho, so che per aprire la porta devo applicare una certa forza sulla maniglia e la porta si apre. In questo atteggiamento naturale, io ho dato per certo che il pavimento mi mantiene e che la porta sia apre. Io ho dato per scontato che queste cose sono reali, sono così come sono. Questo è l’atteggiamento naturale, atteggiamento che mi permette di entrare in un caffè, bar senza confonderlo con una gabbia di leoni. Poi c’è l’atteggiamento dello scienziato e invece di uscire semplicemente (atteggiamento naturalistico) avrei potuto calcolare a che velocità uscire pe raggiungere la porta in secondi, che forza applicare e anche io come scienziato avrei dato per scontato che la porta sta li in quanto porto e che è a distanza da me.
L’ atteggiamento della fenomenologia è innaturale, al fenomenologo non interessa che ci sia la porta o il percorso per raggiungere alla porta. Al fenomenologo interessa la porta in quanto fenomeno che si da alla coscienza. Sia che io stia avendo una allucinazione che ci sia una porta o che la porta ci sia veramente, non fa alcuna differenza per il fenomenologo perché mi interessa l’essenza che si da alla coscienza. Al fenomenologo interessa che nella percezione ci sia una porta non interessa se la porta c’è realmente o no. Non interessa la realtà ma il darsi della cosa alla coscienza. La fenomenologia è stata applicata agli studi di Binswanger in psichiatria per studiare la psiche dei malati.
Stein utilizzerà la fenomenologia per studiare i fenomeni mistici.